Contenuti per adulti
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Malinconia, dimmi, che sogni
nei mulinelli del vento?
Amante mia aguzzina, senza labbra
per baciare, che torma
sanguinaria agogni dietro al velo
del pianto, con il cuore in rovina?
Perché inermi le carezze
dei tuoi occhi come assenze
oltrepassano le cose?
Perché quando ti fermi e sembri
esistere, più remota sei
d'un firmamento?
Perché questo profumo di rose
che immagino e non sento?
Ma che colore hanno le certezze?
Quale ventre di drago,
dimmi, o antro abissale
concepì la tua sete inaridita?
Non sei in esilio tu nel mondo
da un elisio che t'è stato tolto?
Nemmeno più lo sai rimpiangere?
Tu frantumato vetro
dagli zoccoli d'un tetro gregge.
E taci sempre, mi guardi
bella e vana, ora m'appari
un fiore colto che si piega.
Eppure a te troppo mi lega,
la forma triste del mio viso prendi,
con un sorriso di vecchio lo fendi,
a me rivolto - che solo a sola
amo e temo la tua legge,
i suoi tranelli...
dentro l'aria gelata dello specchio.